Hai mai sentito parlare di termoconvettore e ventilconvettore? Nell'articolo ti spieghiamo caratteristiche, vantaggi e specifiche dell'uno e dell'altro.
- Termoconvettori: cosa sono e come funzionano?
- Modelli di termoconvettori in base alla fonte energetica impiegata
- I vantaggi e gli svantaggi dei termoconvettori
- Ventilconvettori: caratteristiche e funzionamento
- Tipologie di ventilconvettori
- Pro e contro dei ventilconvettori
- Differenze tra ventilconvettori e termoconvettori
I termoconvettori e i ventilconvettori sono soluzioni alternative ai classici sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Semplici da installare e dai consumi ridotti, si stanno facendo sempre più spazio non solo nel settore terziario ma anche in quello privato, nelle abitazioni.
La scelta tra l’uno e l’altro dipende dalle proprie esigenze personali. In linea generale si deve partire dal presupposto che i termoconvettori hanno la sola funzione di riscaldare l’ambiente mentre i ventilconvettori possono anche raffrescare una stanza, di conseguenza possono essere usati in ogni stagione.
Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche di entrambi gli elettrodomestici, come funzionano e quali sono i vantaggi e le differenze di ognuno.
Termoconvettori: cosa sono e come funzionano?
I termoconvettori sono dei dispositivi per il riscaldamento. Sono formati da tubi alettati e da batterie per lo scambio termico. Tubi e testate collettrici sono realizzati in rame oppure in ferro mentre le alette sono in acciaio o in alluminio.
Il funzionamento dei termoconvettori è piuttosto semplice: l’aria della stanza dove sono presenti entra dal basso, attraverso una feritoia, viene scaldata dalle batterie e restituita calda tramite la griglia presente nella parte superiore. S’innesca quindi un moto convettivo naturale.
Modelli di termoconvettori in base alla fonte energetica impiegata
I termoconvettori possono essere alimentati da tre diverse fonti, ovvero:
- dall’acqua: in questo caso sono collegati a un impianto di riscaldamento centralizzato. Richiedono l’allaccio alla caldaia o a una pompa di calore;
- dal gas: devono essere allacciati alla rete del gas e hanno bisogno di una presa d’aria esterna e di uno scarico dei fumi. Vanno controllati periodicamente da professionisti del settore per garantire il massimo livello di sicurezza;
- dall’elettricità: sono la tipologia più comune in quanto richiedono solo il semplice allaccio alla corrente elettrica. Sono consigliati soprattutto per ambienti di piccole dimensioni e nelle case che non possono installare un impianto di riscaldamento centralizzato.
I vantaggi e gli svantaggi dei termoconvettori
I termoconvettori presentano i seguenti vantaggi:
- non hanno problemi di gelo neanche con temperature molto rigide in quanto al loro interno non circola nessun liquido, una volta che sono spenti. Ciò significa che non occorre svuotare la caldaia o lasciarli al minimo;
- si riscaldano in maniera più veloce dei termosifoni;
- hanno dimensioni compatte, di conseguenza non occupano troppo spazio;
- possono avere un timer e una manopola di regolazione che permette di programmarne l’accensione e lo spegnimento;
- si installano in modo semplice e possono essere collocati in ogni ambiente della casa;
- hanno un costo contenuto rispetto agli impianti tradizionali.
Tra gli svantaggi invece abbiamo:
- la distribuzione non omogenea del calore, per cui si avranno temperature più fredde vicino il pavimento e più calde in alto;
- i consumi variabili a seconda del tipo di alimentazione e di dispositivo acquistato;
- l’efficienza energetica influenzata dal modello di termoconvettore, dalla potenza dello stesso, dalle dimensioni dell’ambiente da riscaldare e dalla temperatura esterna.
Ventilconvettori: caratteristiche e funzionamento
I ventilconvettori possono produrre sia aria calda che fredda. Sono infatti costituiti da un filtro per l’aria, da uno scambiatore di calore, da un ventilatore, da una vaschetta per raccogliere la condensa.
Il loro funzionamento è simile a quello dei termoconvettori, tranne per il fatto che possono attuare anche il processo inverso. Per quanto riguarda il riscaldamento, l’aria fredda aspirata nella stanza, viene riscaldata dallo scambiatore di calore e reintrodotta nell’ambiente attraverso una serie di ventole situate nella parte superiore del dispositivo.
Quando invece il ventilconvettore o fan coil viene messo in modalità raffrescamento, l’aria calda aspirata viene scaldata e reimmessa nella stanza. I modelli di ultima generazione sono dotati di un pratico pannello di controllo che permette di programmare l’accensione e lo spegnimento ma anche la temperatura.
Il sistema di filtri di cui è dotato il ventilconvettore assicura la salubrità dell’aria, poiché trattengono polvere e allergeni. Occorre però ricordarsi di effettuare una periodica pulizia per mantenerli sempre alla massima efficienza.
Va infine sottolineato che l’aria subisce un processo di deumidificazione, dal quale si origina la condensa raccolta nell’apposita vaschetta.
Tipologie di ventilconvettori
Le tipologie di ventilconvettori presenti in commercio sono a parete o a soffitto. La scelta tra l’uno e l’altro dipende dalla grandezza dell’ambiente da riscaldare e dal budget che si ha a disposizione. Vediamo le specifiche di entrambi i modelli.
Ventilconvettori a parete
I ventilconvettori a parete si distinguono per le dimensioni ridotte. Risultano molto sottili e dunque permettono di ottimizzare lo spazio a disposizione. Sono indicati soprattutto per stanze di piccole o medie dimensioni, in quanto garantiscono una buona efficienza energetica e una buona omogeneità di riscaldamento e raffrescamento.
Ventilconvettori a soffitto
Se l’ambiente da riscaldare o da raffrescare è di grandi dimensioni, è preferibile optare per il ventilconvettore a soffitto, in quanto potrebbe essere sufficiente installarne solo uno. Devi però considerare che sarà necessario creare un controsoffitto per nascondere il dispositivo e il sistema di scolo per la condensa prodotta.
Pro e contro dei ventilconvettori
I vantaggi più importanti da considerare dei ventilconvettori sono:
- la silenziosità: questi dispositivi producono il minimo rumore, risultando molto discreti e per niente fastidiosi;
- le dimensioni ridotte: rispetto ai climatizzatori, i ventilconvettori hanno una forma sottile che li rende eleganti e per nulla ingombranti, perfetti per le case in cui si vuole uno stile minimalista;
- la rapidità di riscaldamento e raffrescamento: i ventilconvettori raggiungono molto in fretta la temperatura desiderata, rivelandosi la scelta ideale per quegli ambienti che si frequentano per poche ore al giorno;
- i bassi consumi energetici: i ventilconvettori utilizzano poca energia per funzionare, di conseguenza la spesa in bolletta sarà minore.
Differenze tra ventilconvettori e termoconvettori
In base a quanto esposto e spiegato, si può concludere che le principali differenze tra un ventilconvettore e un termoconvettore sono:
- le funzioni: il ventilconvettore può sia riscaldare che raffrescare l’ambiente, mentre il termoconvettore ha la sola funzione di riscaldamento;
- l’efficienza energetica: il ventilconvettore è più efficiente a livello energetico di un termoconvettore, in quanto distribuisce nell’ambiente in modo uniforme il calore e il freddo;
- le dimensioni: il termoconvettore è in genere più compatto di un ventilconvettore;
- il prezzo: il termoconvettore ha un costo più contenuto rispetto al ventilconvettore.
In conclusione, se stai cercando un sistema di riscaldamento e raffrescamento efficiente e versatile, il ventilconvettore fa al caso tuo. Viceversa, se hai bisogno solo di un sistema di riscaldamento economico, il termoconvettore può essere la soluzione giusta per te.