La Dichiarazione di conformità impianto è un documento obbligatorio che va rilasciato dalla ditta in caso di nuova installazione o modifica di una esistente. Te ne parliamo nell'articolo.
- Dichiarazione di conformità impianto: cos’è?
- Quali sono gli impianti per cui bisogna rilasciare la Dichiarazione di conformità?
- Quando è obbligatoria la Dichiarazione di conformità impianto?
- Quali documenti bisogna allegare alla Dichiarazione di conformità?
- Cosa accade se non si presenta la Dichiarazione di conformità impianto?
Hai mai sentito parlare della Dichiarazione di conformità (DiCo)? Essa è un documento che deve essere rilasciato al termine dei lavori d’installazione di un nuovo impianto o per la modifica di uno già esistente.
La DiCo è obbligatoria ed è stata introdotta nel 1990 con la legge 46/90. Lo scopo è attestare che l’impianto sia sicuro e a norma di legge, scongiurando così incidenti domestici dovuti al malfunzionamento di sistemi elettrici, idrici, a gas.
Scopriamo nello specifico cos’è questo documento, quando è richiesto e quando viene rilasciato.
Dichiarazione di conformità impianto: cos’è?
La Dichiarazione di conformità è un documento rilasciato dall’impresa installatrice dopo aver effettuato il collaudo e tutte le verifiche previste dalla normativa vigente. Il modulo va compilato in ogni sua parte e vale come garanzia, in quanto chi si è occupato dei lavori dichiara, sotto la propria responsabilità, che l’impianto è a norma.
La Dichiarazione di conformità impianto viene compilata e firmata dal Responsabile tecnico e depositata presso lo sportello unico dell’Edilizia.
Quali sono gli impianti per cui bisogna rilasciare la Dichiarazione di conformità?
La Dichiarazione di conformità è obbligatoria per tutti i tipi di impianti, sia industriali che civili. Più nello specifico va fatta per:
- impianti elettrici;
- impianti elettronici e radiotelevisivi;
- impianti di riscaldamento;
- impianti di ventilazione per i locali;
- impianti di climatizzazione, condizionamento e refrigerazione;
- impianti idrici e sanitari;
- impianti per l’evacuazione fumi;
- impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas;
- impianti di sollevamento come scale mobili, montacarichi e ascensori;
- impianti di protezione antincendio.
Va sottolineato che tale documento è valido per singolo impianto. Ciò significa che se si è ampliato o sostituito quello elettrico ma non quello idrico, la DiCo andrà fatta solo per il primo.
Quando è obbligatoria la Dichiarazione di conformità impianto?
I casi in cui la Dichiarazione di conformità impianto è obbligatoria sono i seguenti:
- quando viene installato un nuovo impianto elettrico, idrico, a gas o di altro tipo;
- quando vengono effettuati interventi di manutenzione straordinaria che vanno a modificare l’impianto esistente a livello di grandezza e funzioni.
Quali documenti bisogna allegare alla Dichiarazione di conformità?
Oltre alla Dichiarazione di conformità bisogna allegare anche una serie di documenti, senza i quali sarebbe nulla. Essi sono:
- il progetto o lo schema dell’impianto che va firmato e timbrato dal Responsabile Tecnico per un impianto ordinario e da un Professionista iscritto all’albo per altre tipologie d’impianti;
- l’elenco dei materiali utilizzati e la loro tipologia con la specifica del marchio e di eventuali certificati di prova;
- le dichiarazioni di conformità precedenti o parziali;
- il certificato d’iscrizione alla Camera di Commercio della ditta.
Qualora fosse modificato un impianto esistente, il certificato dovrà riguardare solo questa parte di interventi, tenendo conto della funzionalità e della sicurezza di tutto il sistema. La dichiarazione va inoltre redatta in diverse copie, due delle quali vanno firmate dal committente per ricevuta e una sarà presentata dall’installatore allo Sportello Unico dell’Edilizia del comune.
Cosa accade se non si presenta la Dichiarazione di conformità impianto?
Se non viene rilasciata la Dichiarazione di conformità impianto, se viene compilata male o se mancano gli allegati, si rischiano sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 100€ a un massimo di 1000€.
Inoltre se la DiCo non viene inviata per tempo al comune, si può incorrere in una multa che va dai 1.000€ fino ai 10.000€. Nel caso invece in cui non risponda al vero, l’installatore viola l’art. 481 del Codice Penale inerente la “Falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità”. Infine, se l’installazione risultasse non corretta, il professionista può arrivare ad avere una sanzione fino a 10.000€.
La DiCo dunque è un documento che va redatto con attenzione in ogni sua parte da professionisti del settore ai quali ti consigliamo sempre di rivolgerti per installare un impianto ex novo o per modificare quello esistente.