Se hai una caldaia vecchia che deve essere sostituita con una nuova, leggi la nostra guida per capire come eseguire la procedura in modo corretto.
Uno dei dubbi più frequenti che sorgono quando bisogna sostituire la vecchia caldaia con una nuova è dove conferire l’elettrodomestico in disuso. Contrariamente a quanto si possa pensare, pena sanzioni pecuniarie, non bisogna gettarlo nella raccolta differenziata come un comune rifiuto in quanto appartiene alla categoria dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Ciò significa che al pari delle grandi attrezzature, va smaltito secondo determinate procedure che permettano il recupero dei componenti allo scopo di non danneggiare l’ambiente. La normativa alla quale rispondono è la Direttiva Europea 2018/849, recepita in Italia dal Decreto legislativo 118/2020.
Scopriamo qual è la procedura corretta da adottare, come avviene e perché è importante eseguirla.
3 motivi per cui è fondamentale smaltire correttamente la caldaia
Ci sono tre motivi principali per cui è fondamentale smaltire in modo corretto una caldaia, ossia:
- per evitare di danneggiare l’ambiente: la caldaia, come tutti i rifiuti RAEE, contiene materiali non biodegradabili e tossici. Di conseguenza se venisse abbandonata nell’ambiente inquinerebbe acque, suoli e aria con gravi conseguenze anche per la salute delle persone;
- per riciclare materiali: i materiali di cui è composta la caldaia possono essere recuperati e reintrodotti nei cicli produttivi al fine di renderli più sostenibili. Possono infatti diventare fonte di ferro, alluminio, rame, acciaio, gas;
- per non ricevere sanzioni pecuniarie: le sanzioni per il mancato corretto smaltimento dei RAEE vanno dai 300 ai 6000 euro, in base al livello di pericolosità degli stessi.
Come si smaltisce una vecchia caldaia?
Smaltire una vecchia caldaia non è complicato, si hanno infatti a disposizione diverse modalità per conferire senza errori questo elettrodomestico. Vediamo quali sono.
Recarsi in una delle isole ecologiche
È possibile portare la vecchia caldaia in una delle isole ecologiche presenti in città. Per evitare di sbagliare, è bene contattare l’azienda che nel proprio comune si occupa dei rifiuti non ordinari, allo scopo di eseguire le procedure corrette.
Rivolgersi a un installatore o al negozio
Dovendo sostituire la vecchia caldaia con quella nuova, si può incaricare l’installatore o il negozio in cui si effettua l’acquisto di occuparsi dello smaltimento dell’elettrodomestico secondo le norme vigenti.
Rivolgersi a un’azienda specializzata in RAEE
In alternativa è possibile contattare un’azienda specializzata nel ritiro e nello smaltimento dei RAEE che eseguirà la procedura in sicurezza, nel rispetto della legge.
Quanto costa smaltire una vecchia caldaia
Qualora si decida di portare la vecchia caldaia a un’isola ecologica cittadina, non dovrà essere affrontato alcun costo in quanto le aziende costruttrici contribuiscono attivamente al corretto smaltimento delle caldaie.
Diverso è il caso in cui ci si rivolga a un’impresa specializzata nella raccolta e nello smaltimento dei RAEE in quanto sarà a discrezione della singola azienda decidere un prezzo. È quindi opportuno chiedere tutte le informazioni per evitare brutte sorprese.
Certificato del corretto smaltimento della caldaia
Lo smaltimento della vecchia caldaia richiede il rilascio di una documentazione che attesti l’avvenuto conferimento del RAEE seguendo la procedura a norma di legge. Esso viene redatto dall’azienda che si occupa dell’operazione.
Il certificato dovrà contenere l’indicazione precisa dell’apparecchio sostituito e l’intervento eseguito. Inoltre dovrà riportare il codice catasto della caldaia cambiata, il codice fiscale del Responsabile dell’impianto termico e le informazioni relative all’immobile interessato dall’intervento di sostituzione.
Cambiare una vecchia caldaia con una nuova non è dunque un’operazione complessa ma va eseguita con molta attenzione, affidandosi a personale specializzato.