Migliora la tua acqua potabile con il Bonus filtri acqua 2022-2023. Incentivo per la razionalizzare il consumo dell'acqua a uso domestico e ridurre il consumo di plastica.
Con l'obiettivo di favorire l'utilizzo dell'acqua depurata dal rubinetto e ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque potabili la Legge di Bilancio 2021 introduce un incentivo per le spese relative all'acquisto di sistemi di filtraggio, depurazione e mineralizzazione di acqua.
Cos'è il Bonus depuratori d'acqua 2022
La legge di Bilancio 2021 ha introdotto il Bonus per l'acquisto di depuratori d'acqua valida per acquisti effettuati nel 2021 e 2022 e verrà prorogata al 2023.
Nel dettaglio si tratta di un credito d'imposta del 50% per le spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, e miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotto.
A copertura del nuovo Bonus sono stanziati 5 milioni di euro.
Requisiti dei soggetti
I soggetti beneficiari del Bonus depuratori d'acqua sono:
- Persone fisiche
- Partite IVA esercenti attività d'impresa, arti e professioni
- Partita IVA esercenti attività di somministrazione di cibi e bevande
- Enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo Settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti
Bonus depuratori d'acqua, le spese ammissibili
L'agevolazione spetta per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.
Le spese da prendere in considerazione ai fini del credito d'imposta non dovranno superare i seguenti limiti:
- per le persone fisiche 1000 euro per ciascuna unità immobiliare
- per gli altri soggetti 5000 euro per ciascuna unità immobiliare adibita all'attività commerciale o istituzionale
Bonus depuratori d'acqua: come richiederlo?
Per ottenere il Bonus Acqua Potabile è necessario documentare l'importo delle spese sostenute attraverso una fattura elettronica o un documento commerciale che riporti anche il codice fiscale del richiedente.
Per i privati la modalità di pagamento deve essere bonifico bancario o postale o altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. Qualunque tipologia di pagamento - diversa dal contante - è accettata purché sul documento commerciale sia annotato il codice fiscale del soggetto richiedente il bonus.
L'ammontare delle spese deve essere comunicato all'Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell'anno successivo a quello del sostenimento della spesa.
Le informazioni sugli interventi andranno trasmesse in via telematica all’Enea.
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