Se ami il Giappone e vorresti ricreare nella tua casa un bagno in stile orientale, nel nostro articolo ti spiegamo come realizzarlo.
- Materiali e colori per bagno Japan style
- Doccia, vasca e lavabo: come sceglierli per un bagno giapponese
- Sanitari… poco in vista
- Pavimento e pareti: carattere orientale e purezza dei materiali
- Accessori: quando i dettagli fanno la differenza
- Ciabatte per tutti
- Illuminazione: luce naturale e luci soffuse
Il Giappone ha una cultura affascinante, che riunisce in sé tradizioni millenarie e tendenze ultramoderne. Tali caratteristiche si riflettono anche nel modo in cui i nipponici concepiscono e costruiscono la propria stanza da bagno.
Per loro infatti lavarsi non significa solo questo. Il bagno è un vero e proprio rituale chiamato Ofuro, riprodotto nelle abitazioni private, negli hotel tipici del Sol Levante, i ryokan, e addirittura nei centri termali. Lo scopo e il significato dell’Ofuro è quello di attuare una profonda purificazione interiore, di liberarsi dallo stress quotidiano e di rilassarsi. In virtù di quanto detto, viene praticato di preferenza di sera, al termine di una faticosa giornata lavorativa.
Le regole per praticare tale rito prevedono che la persona si faccia prima di tutto una doccia, lavandosi corpo e capelli. Di solito si siede su un piccolo sgabello di legno e, dopo essersi insaponata, si risciacqua usando piccoli catini. Una volta finito, s’immerge in una vasca più profonda di una normale e dalla forma squadrata, riempita con acqua calda che avrà una temperatura di 38 – 42°.
Secondo la tradizione, ogni membro della famiglia utilizzerà la medesima acqua seguendo un ordine gerarchico, il che giustifica la necessità di farsi prima una doccia. Nel caso ci siano degli ospiti, saranno loro a immergersi per primi.
Questa sorta di vasca nell’antichità era in legno di cipresso, denominato hinoki. Oggi invece si preferisce costruirla in materiali meno pregiati come l’acrilico o il ferro. Un altro aspetto del bagno giapponese è la collocazione del water in un altro locale rispetto a quello dove avviene l’Ofuro. Inoltre spesso i giapponesi non hanno un classico WC ma un washlet, una fusione tra bidet e vaso.
Un washlet è un gioiello di tecnologia dotato di numerose funzioni come la possibilità di scaldare la tavoletta, di lavarsi con un getto d’acqua regolabile per temperatura e intensità, di asciugarsi con una ventola d’aria calda, di diffondere essenze profumate per assorbire gli odori. Addirittura alcune versioni più avanzate, consentono di mandare della musica o di riprodurre suoni naturali per coprire i rumori.
Un bagno giapponese, per ovvie ragioni, non può essere riprodotto in toto in Italia come anche in Europa in quanto le abitazioni non sono pensate per inserire sanitari, vasca, doccia e lavabo in stanze diverse. È però possibile riprodurne lo stile, rispettando l’anima minimalista ed elegante di questi ambienti orientali, ricorrendo anche agli stessi materiali. Vediamo dunque insieme come creare un bagno nipponico nella propria casa.
Materiali e colori per bagno Japan style
Il materiale per eccellenza da usare in un bagno in stile giapponese è senza alcun dubbio il legno che dovrà essere impiegato per i mobili come il porta lavabo e per eventuali mensole. Questa scelta conferirà all’ambiente una nota di calore e famigliarità e servirà anche a trasmettere una sensazione di benessere.
A esso si possono associare altri materiali naturali come la pietra e il bambù per gli accessori e le decorazioni.
Per i colori spazio a tinte chiare come il bianco, il beige, il tortora o il panna, nuance che favoriscono la meditazione e il rilassamento. Si possono però utilizzare anche tinte più scure come il nero, l’antracite o il marrone scuro.
In un bagno in stile giapponese dovrebbero infine esserci note di verde, elemento tipico di questa cultura orientale. Puoi inserirlo ad esempio con dei bonsai, piante d’orchidea da mettere in vasi di legno oppure decorando una parete della stanza con disegni giapponesi in tale tonalità. L’importante è rispettare il minimalismo.
Doccia, vasca e lavabo: come sceglierli per un bagno giapponese
In un bagno giapponese non possono mancare la doccia e la vasca da disporre ognuna in un proprio spazio. La doccia può essere di queste due tipologie:
- Aperta: è a filo pavimento, dunque è senza piatto. Leggermente inclinata per permettere lo scorrere dell’acqua nella canaletta, è elegante e di facile manutenzione ma i costi d’installazione sono elevati.
- Walk-in: questa doccia ha un piatto a basso profilo e non è contenuta in un box. Può avere però una o due pareti in vetro per evitare di mandare gli schizzi un po’ ovunque. È una soluzione esteticamente gradevole e dai costi abbastanza contenuti.
Per quanto riguarda la vasca, invece, deve essere necessariamente freestanding, ossia non incassata al muro o appoggiata a una parete. Va collocata in una zona a sé del bagno e deve avere una forma morbida. Puoi decorare questa parte dell’ambiente con un tappetino in bambù, uno sgabello in legno ed eventualmente con una pianta o uno specchio.
Il lavabo, invece, dovrà essere piccolo e arrotondato, preferibilmente da appoggio, inserito su un mobile in legno o bambù lineare, semplice e possibilmente in sospensione.
Sanitari… poco in vista
Tenendo in considerazione il fatto che in un bagno giapponese i sanitari sono collocati in un ambiente diverso da quello della doccia, della vasca e del lavabo, potresti visivamente delimitarli dalle altre zone usando un separé in legno o con canne di bambù oppure metterli ad adeguata distanza dal resto.
Il WC e il bidet dovranno avere un design moderno che possa richiamare quello del washlet.
Pavimento e pareti: carattere orientale e purezza dei materiali
Il pavimento, per ricreare un perfetto bagno giapponese, può essere in parquet, una scelta che segue la linea orientale di ricorrere a materiali naturali. Esso va associato a pareti monocolore o rivestite con carta da parati, studiata apposta per adattarsi ad ambienti umidi, e decorata con disegni orientaleggianti, che richiamano forme e soggetti molto amati in Giappone come la gru, il ciliegio, la carpa e le farfalle.
In alternativa, a terra, puoi usare piastrelle effetto pietra e altre caratterizzate da illustrazioni naturalistiche da riservare a una zona specifica del bagno. Interessante è inoltre l’opzione di impiegare piastrelle a effetto cemento o quelle che rievocano le antiche stampe giapponesi.
Accessori: quando i dettagli fanno la differenza
Per ricreare un bagno giapponese è molto importante la scelta degli accessori, piccoli dettagli che renderanno l’ambiente davvero completo. Puoi ad esempio inserire un separé in bambù, vassoi per sistemare spazzole e pettini del medesimo materiale, un porta incenso, qualche pianta, un porta spazzolini in legno e asciugamani morbidi dai colori neutri.
Ciabatte per tutti
L’altro elemento che non dovrebbe mancare in un bagno in stile giapponese sono le ciabatte da mettere a disposizione per tutti gli ospiti. Per i nipponici infatti è importante, anzi fondamentale, mantenere un igiene impeccabile, evitando di calpestare il pavimento con le scarpe indossate all’aperto, soprattutto nella zona del bagno.
Illuminazione: luce naturale e luci soffuse
Dal punto di vista dell’illuminazione, il bagno in stile giapponese vuole una luce naturale, per cui è preferibile ci sia una finestra. In caso non sia possibile perché hai un bagno cieco, ti consigliamo di ricorrere a delle luci dorate e soffuse, molto calde, che creeranno la giusta atmosfera intima e rilassata.
Come hai potuto capire, realizzare un bagno giapponese non è difficile, l’importante è disporre di un ambiente sufficientemente spazioso per inserirvi tutti gli elementi essenziali, i cosiddetti must have, rispettare i materiali naturali e mantenere un ambiente minimalista, senza eccessi.